Sebbene il formaggio non faccia parte della tradizionale dieta asiatica, l’evoluzione degli stili di vita e di consumo, secondo Rabobank, presentano buone opportunità per soddisfare una loro crescente domanda. Un […]
Sebbene il formaggio non faccia parte della tradizionale dieta asiatica, l’evoluzione degli stili di vita e di consumo, secondo Rabobank, presentano buone opportunità per soddisfare una loro crescente domanda. Un po’ ovunque, in Nuova Zelanda, Australia, USA, Europa, le maggiori aziende casearie investono in strutture operative per sfruttare le opportunità del mercato.
È del giugno 2017, la notizia del protocollo di accordo firmato tra USA e Cina (Memorandum of Understanding – MoU) che ha aperto la strada ad oltre 200 esportatori statunitensi, mentre lo scorso marzo presso la Jiangnan University è stato avviato, da parte dell’US Dairy Export Council, il centro per l’innovazione lattiero-casearia USA-Cina.
Cina: terza destinazione per l’export dairy USA
Australia e Nuova Zelanda, vista anche la collocazione geografica, sono particolarmente sensibili alla crescita di tale domanda. Si prevede che per i prossimi cinque anni le importazioni di Cina e sud est asiatico possano continuare ad aumentare, soprattutto a causa di:
Esistono comunque anche dei rischi di mercato, che possono cambiare le prospettive di crescita. Fra questi:
Molto però, nella crescita della domanda di formaggio, dipenderà dall’espansione del mercato della pizza.
Queste tipologie di consumo comporteranno una progressiva familiarità col gusto del formaggio, aprendo la strada per una offerta più sofisticata di formaggi caratteristici e distinti. Anche le imprese italiane potranno cogliere queste opportunità?
Fonte: Just-Food
CLAL.it – L’export italiano di Mozzarella è aumentato del 5% nei primi 7 mesi del 2018. La crescita maggiore si registra verso i paesi extra UE (+13,4%).